Di questi tempi il salto dallo smart working alla smart tv è breve, si consuma in un rapido e persuasivo cambio di stanza. Ed è un attimo che il divano assume la forma del nostro corpo quarantenato, sugli occhiali il riflesso luccicoso di una parvenza di svago.
Prima del virus la nostra agenda era scandita da eventi più o meno mondani, adesso scheduliamo le settimane (già, speravamo fossero solo giorni ma abbiamo dovuto aumentare l’unità di misura del nostro tempo di reclusione) in base alle prossime uscite (visto che non possiamo farlo noi) su Netflix (e non solo ovviamente).
Di solito ci viene naturale prediligere le serie tv: in questo contesto la fruizione seriale è diventata quasi terapeutica, l’unica certezza in un mondo che ci risulta ostile appena apriamo la finestra. A proposito, nel frattempo sembra essere scemato il fenomeno “balconi”, fatta eccezione per la mia vicina di casa che deve aver male interpretato le indicazioni del governo e così ha deciso di passare la quarantena in balcone, tanto per non fare un torto a nessuno. D’altra parte però sembra scemare anche la stretta per le strade, e questo mi preoccupa di più: anche perché a scuola andavo bene in matematica e qui la proporzione è semplice semplice = più stanno loro (entità generica e deprecabile) fuori, più resterò dentro io (entità singola ma rappresentativa).
Comunque, si cercava di essere leggeri parlando di serie tv. Non che ce ne fosse bisogno, ma pare che condividere sia un ottima precauzione contro il sopraggiungere di perduranti stati depressivi, così ecco la mia agenda (da non confondere con wishlist e classifiche, per quelle magari ci sarà tempo e spazio nel prossimo futuro):
– Serie vista prima di quella attuale: Hunters (prima stagione, su Amazon Prime)
– Serie in corso: The Man in the High Castle (ultima stagione, su Netflix: mi mancano due puntate, finisco di scrivere questo articolo e vado)
– Serie durante: Better Call Saul (quinta stagione, su Netflix: la riesco a gestire con le altre perché rilasciano solo una puntata a settimana, purtroppo)
– Serie a seguire: La Casa di Carta (quarta stagione, su Netflix)
– Serie in coda: Ozark (terza stagione, su Netflix)
– Serie che non vedo l’ora di iniziare (The Mandalorian, su Disney +).
Cosa racconta di me questa breve lista:
– Dato personale: sto azzeccando! (in inglese la parola adatta sarebbe “addicted”);
– Dato statistico: Netflix vince ancora sulle altre piattaforme di streaming;
– Dato comunicativo: sono uscito completamente fuori traccia, perché alle origini di questo articolo c’era l’intenzione di rivelare le fonti delle citazioni che ho sparso sulla scena del crimine (alias in tutte le pagine del mio sito), come indizi della mia brutale passione per il cinema e tutti i suoi derivati audiovisivi 8serie comprese, appunto).
Rimedio di seguito:

– “I’ll see you when I see you” – Ocean’s Thirteen
– “It’s not who I am underneath, but what I do that defines me” – Batman Begins
– “And, you have proved to be a real human being” – A Real Hero (Drive Original Movie Soundtrack)
– “Inch by inch, play by play. Until we’re finished.” – Any Given Sunday
– “every step I take every move I make…” – Every Breath You Take (Police)
– There’s that word again: “Heavy.” Why are things so heavy in the future? – Back to the future
– “È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l’emozione e la paura…” – La grande bellezza
– Catch me, if you can! – Catch Me If You Can
– “I have been around, you know?” – Scent of a Woman
– “Abre los ojos” – Vanilla Sky